Rossoblu in vantaggio al 20’ con Bani, che al 66’ viene espulso per doppia ammonizione. L’ex rossonero coglie il pari a 9’ dalla fine e sfiora il gol della vittoria nel recupero
Col coltello fra i denti, Fabio Borini (bolognese di Bentivoglio che non segnava da Milan-Bologna 2-1 del 6 maggio 2019) agguanta il pareggio a Verona esondante anche perché il Bologna rimane in 10 dal 21’ s.t. (rosso a Bani) e via via subisce, quasi sbriciolandosi ma resistendo. Finisce 1-1 e non c’è dubbio che gli scaligeri abbiano preso campo non solo perché in superiorità numerica ma già a partire dalla ripresa, quando si è ripresentato un Bologna sì in vantaggio ma molle, passivo e contratto. Stesso risultato dell’andata insomma, col Verona che resta davanti in classifica e si prende il quarto risultato utile di fila mentre il Bologna (con Mihajlovic in panchina) alla fine riesce a strappare un punto dopo il vantaggio di Bani, lo stesso che lo ha lasciato in 10 per un’entrata scomposta su Zaccagni in zona di non-pericolo immediato.
BANI E PALO
Arbitra Ayroldi (nipote d’arte al debutto in A), Sinisa Mihajlovic sceglie di far rifiatare Palacio (poi mai entrato) e mettere Santander al centro dell’attacco, dando di fatto un tema-e-svolgimento allo sviluppo della manovra diverso dal solito. Essendo il Verona squadra massiccia e che ti toglie il respiro già in avvio d’azione, il tecnico serbo (alla decima panchina stagionale) decide di dare alla propria squadra anche l’opzione lancio lungo a scavalcare il centrocampo dell’Hellas, reso corposo da Juric che sceglie le due mezzepunte (Pessina e Zaccagni) dietro a Di Carmine. Entrambe le squadre hanno novità in panchina (Borini, poi decisivo, e Barrow) mentre il Bologna presenta subito (come preventivato) la coppia baby Schouten-Dominguez: buon primo tempo dei due… biondi, una prima frazione nella quale il Bologna lavora con attenzione trovando gol e situazioni buone. La rete dell’1-0 arriva al minuto 20 ed è di Bani (al terzo gol stagionale): calcio d’angolo battuto da Orsolini con deviazione di Kumbulla che agevola l’inserimento del difensore bolognese. E’ la settima volta che i rossoblu segnano direttamente da calcio d’angolo. Poi, le occasioni: di Soriano due volte (bravo Silvestri), Sansone (palo) con il Verona che si mangia un gol quasi fatto di testa con Pessina al 46’ p.t.
BORINI IL BOLOGNESE
La ripresa vede troppo Verona perché il Bologna è rattrappito, forse stanco, sicuramente meno aggressivo e lucido rispetto alla prima frazione. Al 2’ c’è un sussulto bolognese (il Var non concede, giustamente, un rigore a Santander perché Dawidowicz la ribatte di petto, era stato anche espulso), e poi è quasi solo Hellas che – già più tonico – si prende il pareggio (cross di Lazovic da sinistra, Borini che sale in testa a Mbaye al minuto 36’) e sfrutta perfettamente la superiorità numerica contro un Bologna in dieci al 21’ s.t.: Skorupski ribatte due tiri di Borini e uno ravvicinato di Di Carmine, poi anche alcuni cross velenosi, mentre Sinisa infila Barrow e Poli, piazzando il 4-4-1 ma ricevendo solo un’occasione buttata al vento da Soriano. Nel frattempo, Juric ha infilato Pazzini ma è stato ancora Borini a tentare la “magata”: partendo da destra, l’ex Milan si è accentrato e ha sparato alto di poco. Alla fine il Verona esulta e il Bologna si mangia le mani per non aver raddoppiato in un primo tempo in cui le occasioni le ha create, belle ma poi buttate.
Fonte:gazzetta.it