Sesta vittoria esterna dei giallorossi, quarti da soli aspettando l’Atalanta: in gol anche Dzeko, al primo centro del 2020. I rossoblù tornano penultimi
La Roma riprende la sua corsa, conquista la prima vittoria in campionato del 2020, e si rilancia provvisoriamente al quarto posto. Un successo costruito sugli errori di un Genoa che ha cuore e coraggio, ma sull’1-2 fallisce l’aggancio agli ospiti ad inizio ripresa, prima che il gol di Dzeko metta il sigillo definitivo al successo della squadra di Fonseca. Per un tempo, però, rossoblù e giallorossi sembrano due mondi lontani che all’apparenza non si incontrano mai. La squadra di Fonseca chiude in vantaggio per due a uno all’intervallo, e soltanto la prodezza di Pandev quasi allo scadere della metà gara tiene in vita un Grifone spesso in affanno sotto la pressione costante ed efficace di un avversario che recita a memoria. Roma che per i primi 45 minuti copre bene gli spazi, sfrutta le fasce, con un possesso palla mai fine a se stesso: questo è il gruppo di Fonseca, e poco importa che abbia assenze pesanti, Florenzi e Kolarov su tutti.
TUTTO FACILE
Ovvio che il gol dell’uno a zero in apertura di partita (6’) metta la sfida in discesa per la squadra di Fonseca ancor più di quanto il differente valore tecnico farebbe dedurre. Dzeko e compagni danno l’impressione di gestire senza fatica e il primo gol – traversone dalla destra di Under sul quale Pellegrini non interviene, tagliando però fuori Perin – è il manifesto di una squadra che al Ferraris capitalizza al massimo gli errori dei padroni di casa. Il Genoa ha buona volontà, ma la chiamata collettiva alla battaglia fatta da Nicola ai tifosi nulla può in avvio per pareggiare i valori. Dietro, fra l’altro, i rossoblù piazzano Romero a sinistra e Goldaniga centrale per supplire all’assenza di Criscito, e la mancanza del capitano a tratti si fa sentire, nonostante il gran lavoro di Barreca. Genoa in affanno e a lungo costretto in difesa, anche se gli va dato merito di non smettere mai di provarci, come in occasione del contropiede di Pandev su cui Mancini chiude provvidenzialmente, quando la gara era ancora sullo zero a zero.
CONTROLLO TOTALE
Il 4-2-3-1 dà però alla Roma superiorità in mezzo, mentre il Genoa che abbassa Ghiglione e Barreca non ha altrettanto peso specifico in mediana dove Schone fatica, anche se poi è proprio il danese lesto a pescare Pandev per il gol dell’1-2. Diawara e Veretout fanno un gran lavoro di raccordo fra i reparti, in una Roma che va avanti senza sussulti. La squadra di Nicola viaggia a fiammate, ma prima del gol del macedone ha solo una vera occasione da gol: Sturaro e poi Ghiglione, però, non finalizzano (35’). Dzeko (36’) colpisce di testa a lato, ma è diversa in assoluto la reattività della Roma. Al 44’ arriva il raddoppio giallorosso su un traversone di Spinazzola sporcato da Biraschi, che inganna ancora una volta Perin. Partita chiusa? Macché: al 45’ la riapre Pandev (quinto gol stagionale) con un pallonetto su lancio di Schone, ma il concorso di colpa della difesa giallorossa è evidente.
RISCATTO GENOANO
A quel punto, il Genoa prova ad alzare il baricentro ad inizio ripresa, mettendo pressione agli ospiti. Tentativo vano, perché la Roma – anche se meno efficace del primo tempo – non sbaglia più ed è pure aiutata dalla buona sorte sulla conclusione di Goldaniga (12’), con Pau Lopez decisivo per salvare il vantaggio, facendo il bis sul rasoterra di Barreca al 16’. Al 18’ Veretout impegna Perin, poi Dzeko spara alto sulla ribattuta del portiere genoano. E’ l’anticamera del gol (1-3) che chiude la partita alla mezz’ora, con Dzeko – servito da Pellegrini – freddo al momento di battere a rete. Per Nicola, secondo k.o. di fila dopo quello di Verona. E la classifica è sempre più cupa.
Fonte:gazzetta.it