Show della squadra di De Zerbi, che chiude un primo tempo da urlo sul 3-0 (doppio Caputo e Djuricic). Poi la Roma segna due gol con Dzeko e Veretout, ma Boga chiude i conti. Espulso Pellegrini

Il Sassuolo abbatte il tabù e sconfigge (4-2) per la prima volta la Roma nella sua storia. Già, perché nei 13 precedenti la squadra neroverde era riuscita a pareggiare 5 volte, uscendo sconfitta nelle restanti 8. Stavolta, invece, De Zerbi si è preso tutta la vetrina, annientando i giallorossi già in partenza e sfruttando la vena iniziale di Caputo (con questa doppietta sale a quota 10 in campionato). Per la Roma, invece, prestazione da dimenticare del tutto nel primo tempo, con una reazione d’orgoglio nella ripresa spazzata via da un eurogol di Boga. Il centesimo gol in giallorosso di Dzeko non basta: per i giallorossi l’inizio del 2020 è terrificante, con 4 sconfitte in 7 gare, con due vittorie (Genoa e Parma) e il pari con la Lazio.

DOMINIO NEROVERDE 

Fonseca conferma la coppia di terzini formata da Santon e Spinazzola, De Zerbi invece come esterni bassi si affida ancora a Toljan e Kyriakopoulos. Sulla stessa fascia si fronteggiano due piccoletti come Boga e Under, entrambe le squadre pressano molto alte. Di fatto, però, l’equilibrio dura sette minuti, poi la Roma affonda e il Sassuolo gioca un calcio bello ed efficace. A spezzare l’equilibrio è Caputo, che sul filtrante di Djuricic prima mette a sedere Mancini, poi beffa Pau Lopez sul secondo palo. Al 16’ stesso spartito, con la Roma a fare possesso palla e il Sassuolo che colpisce con una ripartenza perfetta: stavolta il gol è costruito dalla parte opposta, a destra, con assist perfetto di Toljan per la doppietta personale di Caputo. E al 25’ arriva anche il 3-0 di Djuricic, che beffa Pau Lopez sotto le gambe. Per la Roma lo shock è totale, anche perché nel primo tempo il Sassuolo costruisce almeno quattro altre palle gol (clamorosa quella di Ferrari, bene Pau su Boga) e se alla fine la Roma va nell’intervallo con solo tre gol sul groppone è quasi un miracolo (con Pairetto che al 37’ grazia Santon: prima va per ammonirlo per la seconda volta, poi ci ripensa). La squadra di Fonseca tiene spesso palla (58,7% di possesso palla nei primi 45’ di gioco), ma non riesce mai a trovare gli sbocchi per andare al tiro. Cristante in costruzione sbaglia un po’ tutto, dietro Mancini vive una giornata terrificante e davanti Kluivert e Dzeko sono impalpabili. L’unico che prova a costruire qualcosa (invano) è Under. Dall’altra parte, invece, le catene sulle fasce funzionano come un orologio svizzero: Toljan-Berardi a destra, Kyriakopoulos-Boga a sinistra. Ed in mezzo Locatelli e Djuricic regalano il solito fosforo, ma stavolta sono anche intensi al punto giusto.

REAZIONE E BOGA 

La prima mossa di Fonseca nella ripresa è Bruno Peres per Santon, ma è il Sassuolo a rendersi ancora pericoloso in un paio di circostanze. La costruzione della Roma invece è faticosa e prevedibile, ma di rabbia i pericoli riesce a crearli uguale: Dzeko ci prova con una girata da dentro l’area, Mancini colpisce il palo (con deviazione di Consigli) e al 10’ è proprio Dzeko di testa a riaprirla, segnando su cross di Pellegrini il suo gol numero cento in giallorosso. Il 3-1 rianima ovviamente la squadra di Fonseca, con il Sassuolo costretto spesso sulla difesi a. Tanto che al 14’ la Roma va vicinissima al 3-2, con una superparata di Consigli su Cristante e Locatelli che anticipa Dzeko sulla linea di porta con un salvataggio decisivo. Quindi c’è spazio per l’esordio in Italia di Carles Perez, e in dieci minuti succede di tutto: Caputo si divora il 4-1 a ridosso dell’area piccola, Pellegrini viene espulso per doppio giallo, Veretout riapre la partita su rigore e Boga la richiude con un gol pazzesco sotto l’incrocio. Poi Pau Lopez salva su Defrel (appena subentrato a Caputo), Fonseca manda dentro anche Villar ma in inferiorità numerica c’è poco altro da fare. Finisce 4-2, con il Sassuolo a festeggiare una vittoria meritata e la Roma ad interrogarsi sui perché di un momento così.

Fonte:gazzetta.it