Andata semifinali: lo spagnolo con un gran sinistro rompe l’equilibrio, poi la squadra di Conte spinge ma non crea molto nonostante l’ingresso di Eriksen. Il 5 marzo il ritorno in Campania
Non è l’Inter del campionato, non è il Napoli del campionato. E allora a San Siro viene fuori la sorpresa: passa il Napoli con il gol nel secondo tempo di Fabian Ruiz, Gattuso mette un piede in finale di Coppa Italia, Conte dovrà vincere al San Paolo il 5 marzo per sperare ancora nella vittoria della sua prima coppa da tecnico.
PRIMO TEMPO
Gattuso sceglie il 4-1-4-1, schiaccia molto le linee togliendo campo all’Inter: scelta diametralmente opposta alla gara di campionato di un mese fa. E infatti ne esce un primo tempo molto bloccato, con la squadra di Conte che prova a far gioco ma non trova mai la profondità per Lukaku e Lautaro. Tentativi pochi, neppure troppo convincenti. Le prime due azioni pericolose sono in fotocopia: al 6’ Moses appoggia centralmente per Brozovic, ma la conclusione del croato è debole. Stessa scena all’11’, ma dall’altra parte: Callejon per Mertens, che dall’altezza della lunetta colpisce col destro mandando alto. Ritmi non elevatissimi, gioco molto sporco: da un anticipo di Skriniar – è il 16’ – Lautaro ha una delle pochissime palle giocabili con la testa rivolta verso la porta, ma il tiro dell’argentino non è incisivo. Più pericoloso, il Toro, un giro d’orologio più avanti: cross preciso di Biraghi, testa del 10 di Conte che finisce alta. Il Napoli è sornione, non abbandona mai l’idea del giro palla davanti ad Ospina e si serve delle buone geometrie di Demme davanti ai due centrali difensivi. Ci prova Elmas, al 31’ a spaventare l’Inter, con una conclusione dopo un buco di Moses che Biraghi è costretto a deviare in angolo. Si arriva in zona recupero ed è qui che si registra la chance più grande della frazione. E’ targata Napoli: ripartenza veloce, Mertens trova il corridoio per Zielinski, tocco sotto del polacco respinto da Padelli e poi toccato con la mano da De Vrij, ma non giudicato punibile da Calvarese anche dopo il consulto col Var Mariani.
SECONDO TEMPO
Ripartenza dopo un cambio per Conte: D’Ambrosio al posto di Skriniar. Ed è proprio dal piede di D’Ambrosio, al 5’, che parte un cross che Lukaku devia con la testa, non abbastanza potente da impensierire Ospina. L’Inter spinge di più adesso, alzando il baricentro. Ma è il Napoli al 12’ a colpire: lo fa con un’azione lunga, avviata in ripartenza e poi chiusa da Fabian Ruiz, che riceve da Di Lorenzo al limite, si accentra e con un sinistro dolcissimo batte Padelli. L’Inter accusa il colpo. Prova a reagire al 18’ con Lautaro: destro dai 20 metri che non prende il giro e finisce largo. Così Conte corre ai ripari e chiama Eriksen, mossa applaudita da San Siro. Il danese entra al 21’, al posto di Sensi. E sei minuti più tardi col sinistro dal 20 metri spaventa Ospina: conclusione alta. Primo cambio per Gattuso: dentro Milik per Mertens. E subito dopo Conte toglie Moses per Sanchez, passando al 4-3-3, con Lukaku e Sanchez ai lati di Lautaro. Proprio il Toro al 30’ innesca una mischia che gli attaccanti nerazzurri non riescono a risolvere. Fuori Callejon dentro l’ex Politano, più avanti Allan per Zielinski. Siamo in volata, Eriksen imbuca bene per Sanchez che però non trova il tempo per la conclusione. Ancora Inter al 41’: azione insistita, il pallone arriva al limite a Eriksen, conclusione deviata in angolo. Il danese tocca praticamente tutti i palloni nerazzurri, provando ad allargare un Napoli sempre più stretto e corto davanti a Ospina. C’è tempo per un’occasione in pieno recupero per D’Ambrosio, murato da Ospina. Esulta Gattuso, a Conte non resta che l’impresa a Napoli.
Fonte: Gazzetta.it