Bianconeri inguardabili per più di un’ora, vano l’assalto finale. Allo Stadium bisognerà vincere con due gol di scarto
Maurizio Sarri era stato profetico: “La squadra si è allenata bene ma io non mi fido, perché l’allenamento migliore lo hanno fatto in Supercoppa e poi abbiamo perso”. E infatti la Juventus esce sconfitta per 1-0 dallo stadio del Lione e si complica il cammino in Champions: al ritorno degli ottavi toccherà ancora a Ronaldo provare a ribaltarla, come fece un anno fa con l’Atletico.
LE SCELTE
Sarri conferma l’ormai abituale 4-3-3 con Dybala falso nove e Cuadrado-Cristiano Ronaldo ai lati, in difesa De Ligt torna accanto a Bonucci (Chiellini tra i convocati ma nemmeno in panchina) mentre a centrocampo torna Pjanic dopo l’affaticamento muscolare e Bentancur e Rabiot la spuntano su Ramsey e Matuidi. Garcia s’affida ancora alla difesa a tre e prova a sorprendere i bianconeri con la foga dei suoi giovani rampanti, primo tra tutti Dembelé.
DOCCIA FREDDA
La gara inizia secondo copione, con la Juventus che fa possesso palla ma non affonda sotto porta e il Lione che prova a colpire in contropiede. I bianconeri confezionano qualche bella azione sull’asse di sinistra, la più pericolosa è al 5’, quando Rabiot scambia con Alex Sandro, il brasiliano serve Ronaldo che crossa sul secondo palo ma Cuadrado non c’arriva. Gli uomini di Garcia spingono e mettono alle corde la Signora intorno alla mezz’ora: prima la traversa di Ekambi, poi il gol dell’1-0 siglato da Tousart, lasciato libero da Alex Sandro. Vantaggio meritato per i francesi che vanno al doppio della velocità della Signora, si buttano su ogni pallone perso dalla Juve, escono bene dalla pressione e vanno dritti in porta. Per la Juve parla quello zero nella casella tiri in porta: squadra spenta e in balia degli assatanati avversari.
REAZIONE ZERO
Nel secondo tempo t’aspetti la scintilla bianconera che però non arriva: dentro Ramsey per uno spento Pjanic, la Juventus resta tenera e timorosa, mentre il Lione si limita a controllare la gara. Il primo tiro (fuori) è di Dybala, che s’incunea in mezzo ma non trova la porta. Difficile salvare qualcuno in questa serataccia, il più attivo (e aggressivo) è sempre il solito Ronaldo. Così Sarri si gioca anche la carta Higuain, togliendo Cuadrado e spostando Dybala a destra. La Juve si ravviva nei venti minuti finali, inizia a spingere di più. Dentro anche Bernardeschi (per Rabiot) nell’assalto finale. Ci prova Ronaldo di testa (primo tiro nello specchio al 38’) ma Lopes c’è. Poi Dybala piazza un buon pallone per Higuain, che però calcia fuori. Tutto da rifare allo Stadium, dove agli ospiti basterà pareggiare o perdere con un gol di scarto segnandone almeno uno. E la Juventus avrà tutto da perdere.
Fonte:Gazzetta.it