L’evento slitta per l’emergenza sanitaria: si cerca il recupero in un’altra data in un calendario che ha subito già varie defezioni
Niente Roma, almeno per ora. Come probabilmente era inevitabile, in mezzo agli ormai innumerevoli eventi rinviati per il Coronavirus è finito anche l’E-prix di Roma, la gara della Formula E che nella capitale era programmata per il terzo anno consecutivo. Verosimilmente, nella situazione attuale, non era molto logico sperare di poter correre. Anche se la programmazione per sabato 4 aprile, ovvero il giorno successivo rispetto al limite del provvedimento attualmente in vigore, dava formalmente un minimo margine alla speranza. E in teoria sarebbe anche stato bello pensare alla gara elettrica come a un simbolo di rinascita, di un nuovo inizio. Ma la situazione è ancora troppo incerta per andare avanti con il programma e con tutto il lavoro che comporta una gara automobilistica su un circuito cittadino. Meglio rimandare. A quando non si sa, nessuno può saperlo in questo momento.
SI CERCA UNA SOLUZIONE
La Formula E sta cercando una soluzione in extremis, per la stessa data, per il 4 aprile. Nel senso che vorrebbe allestire ugualmente una gara, per forza di cose su un circuito permanente. Quello di Marrakech sembrava poter essere l’ideale, ma da là, dove si è corsa l’ultima gara sabato scorso, le 24 auto sono stare portate via. Ora sono stoccate tutte insieme a Valencia, in attesa di sapere quale sarà la loro destinazione e il futuro di tutto questo precario campionato. Precario come tutto il resto delle nostre attività in queste settimane. Come tutti gli altri eventi e campionati sportivi. E’ quindi lodevole che gli organizzatori pensino a un’alternativa immediata, ed è da immaginare la loro difficoltà, visto che la situazione cambia di ora in ora in ogni parte del mondo. E non è detto che le attuali condizioni favorevoli in un determinato paese potranno essere ancora tali solo tra un paio di giorni.
ALTRO STOP
Del resto la Formula E qualcosa deve fare per il proprio calendario che ha già subito la decurtazione di Hong Kong, diversi mesi fa, per via delle manifestazioni e dei disordini. Quindi quella di Sanya, la tappa sull’isola cinese di Hainan, dove il Coronavirus è arrivato già da diverse settimane. Adesso salta Roma ed è da capire come evolverà la situazione in Francia, visto che il 18 aprile è (sarebbe) in programma l’E-prix di Parigi. E non è ancora tutto: perché è difficile essere ottimisti sulla gara successiva a quella francese, visto che in calendario per il 3 maggio c’è Seul e la situazione in Corea del Sud, si sa, non è delle più facili.
RECUPERO?
Certo Roma per ora è “solo” rimandata e si farà di tutto per recuperarla, di mezzo ci sono tanti sponsor, in primis Enel che è partner globale del campionato. Ma un campionato di 14 gare (12 tappe, la prima e l’ultima, in Arabia Saudita e a Londra, sono doppie) non può sopportare tante defezioni. Per ora ne ha corse 5 e in testa alla classifica c’è il portoghese Antonio Felix Da Costa della DS-Techeetah, davanti alla Jaguar di Mitch Evans. L’esigenza al momento è quella di garantire un numero sufficiente di eventi per dare credibilità alla stagione. Per questo si parla di raddoppiare l’evento di Berlino (20 giugno) e quello di New York (14 luglio), nella speranza che per allora la situazione sia tornata serena. E che magari sia già stata reinserita da qualche parte del calendario anche la nostra gara di Roma.
Fonte:Gazzetta.it