Il gallese e l’argentino, appena entrato, segnano i gol decisivi nella ripresa. La squadra di Conte non demerita ma sparisce nel finale. Sarri di nuovo primo a +1 sulla Lazio
Dybala si, Dybala no. Non sarà il secondo gol in Juventus-Inter a zittire i detrattori dell’argentino, ma il 2-0 con cui la squadra di Sarri torna in testa alla classifica è un chiaro segnale. Che chiude un Juventus-Inter mutilato dal coronavirus e per lunghi tratti equilibrato. Ma che offre le risposte che il mondo Juve attendeva dopo l’imbarazzante prestazione di Lione. Pessime notizie per Conte, che scivola a meno 9 dalla Juve e verosimilmente saluta qui le chance di scudetto, anche se deve recuperare la partita con la Samp.
PERCHE’ HA VINTO LA JUVE
Perché ha mostrato quell’istinto da killer visto quasi sempre con Allegri e quasi mai con Sarri. L’ex tecnico del Napoli ha azzeccato Bentancur in regia al posto del boccheggiante Pjanic visto di recente, meno il lancio di Douglas dal 1’. La partita è rimasta in equilibrio fino all’1-0 di Ramsey, anche se Handanovic ha dovuto lavorare più di Szczesny. Successivamente, e qui entriamo nell’inedito, la Juventus non ha concesso nulla all’Inter. Bene la coppia Bonucci-De Ligt, bene il centrocampo a fare da filtro, come non aveva fatto a Lione. In ripresa Matuidi, e non solo per lo sfondamento a sinistra nell’azione del primo gol. Juve insolitamente cinica anche nel raddoppiare 13’ dopo con Dybala, appena entrato per Douglas. Il dribbling che manda al bar Young e l’esterno sinistro che supera Handanovic fanno saltare tutti i divani bianconeri d’Italia.
PERCHE’ HA PERSO L’INTER
Perché ha avuto zero capacità di reazione dopo essere andata sotto. Il primo tempo era stato molto incoraggiante, con gli esterni, Candreva soprattutto, molto propositivi. Sono mancati completamente gli attaccanti, Lautaro e Lukaku. Il primo si è fatto notare solo per una punizione sulla barriera, il secondo non l’ha proprio mai vista e Conte l’ha sostituito persino tardi. Il bilancio del belga contro le rivali stagionali più pesanti (Juve, Lazio, Dortmund e Barcellona) è di un misero gol. Anche Eriksen, entrato nella ripresa, non ha lasciato il segno. Conte ha retto la partita sul piano collettivo fino a Ramsey-gol, ma i suoi migliori giocatori hanno steccato, quelli della Juve no. Perché anche nel calcio delle porte chiuse, per aprirle ci vogliono i campioni.
Fonte:Gazzetta.it