Serie A: Un Milan brillante ribalta la Juve e porta a casa tre punti importantissimi per il morale. La squadra di Sarri subisce una clamorosa sconfitta.

La Serie A, nel match di ieri sera, mette in scena una partita assurda, fatta di assoluto equilibrio nel primo tempo e di pura follia nel secondo.

La Juve di Sarri trova un doppio vantaggio con Rabiot e Ronaldo e in sei minuti sciupa tutto incassando il rigore di Ibrahimovic e le reti di Kessie e Leao. Il 4-2 di Rebic è la chiusura di un match da dimenticare per i bianconeri.

PRIMO TEMPO SENZA TANTE EMOZIONI

Il cross di Bernardeschi che non trova Bonucci sotto porta e due sventole di Ronaldo e Rabiot fuori misura nel primo quarto d’ora: anche se il pressing è leggermente meno alto rispetto alle ultime uscite, complice anche la qualità di palleggio del Milan, la Juve si presenta a San Siro con il solito atteggiamento aggressivo, noncurante delle assenze di de Ligt e Dybala. I padroni di casa non si fanno comunque intimidire e ne esce una gara piacevole ed equilibrata anche se con poche occasioni. La migliore per i bianconeri arriva nel finale di tempo, con Higuain che si gira al limite e riesce ad angolare il destro, senza però imprimere sufficiente potenza alla conclusione, bloccata a terra da Donnarumma.

IL GRAN GOL DI RABIOT

Appena due minuti dal rientro in campo, ci pensa Rabiot, con una giocata pazzesca: il francese parte per una fuga di quaranta metri palla al piede e, arrivato al limite, dopo essersi accentrato, spara una saetta di sinistro sotto l’incrocio. Un gol semplicemente magnifico.

CR7 ANCORA A SEGNO

Neanche il tempo di capire come potrebbe cambiare la gara e arriva il raddoppio: la fiondata di Cuadrado verso l’area scavalca Romagnoli ed Hernandez e trova Ronaldo solo davanti a Donnarumma con piazza il sinistro e raddoppia nell’arco di sei minuti.

RIMONTA MILAN

Il Milan sembra scosso, ma a riaprire i giochi arriva il rigore concesso da Guida, dopo il consulto del VAR, per un tocco in area di Bonucci che sfiora con il braccio la deviazione con il petto di Rebic. Ibrahimovic dal dischetto non sbaglia e rimette i rossoneri in carreggiata. E se in sei minuti la Juve aveva raddoppiato, nello stesso arco di tempo i rossoneri ribaltano la gara. Prima Kessie infila il pareggio dopo una serpentina in area di rigore, poi Leao firma il vantaggio con una fuga sulla sinistra e un velenoso diagonale.

UN CONTO PESANTE

È una partita completamente diversa. La sicurezza mostrata dalla Juve in precedenza lascia il posto alla frenesia, mentre il Milan, galvanizzato dalla rimonta, può approfittare degli inevitabili spazi concessi e dopo aver sfiorato il quarto gol con il rasoterra di Rebic, respinto da Szczesny, lo trova quando Alex Sandro, entrato da pochi minuti al posto di Cuadrado, effettua un passaggio avventato in orizzontale a ridosso dell’area e serve involontariamente Bonaventura. A quel punto l’assist per Rebic è un gioco da ragazzi, così come il tiro al volo che chiude la gara e condanna la Juve a una sconfitta che, nella prima ora di gioco, sembrava davvero impossibile.