Questo weekend prende il via la 22esima edizione del 6 Nazioni di rugby che terminerà con il weekend del 20 marzo.
Dopo l’annata anomale del 2020 con il torneo chiuso a ottobre con la vittoria dell’Inghilterra, si spera in un’edizione che vada dritta senza intoppi, covid permettendo. Italia che come sempre parte come ultima favorita e che cercherà di evitare l’onta del sesto cucchiaio di legno consecutivo.
INGHILTERRA
La nazionale guidata ormai da 6 anni dal coach Eddie Jones e campione in carica del 6 Nazioni di Rugby, parte col favore del pronostico anche nel 2021 tanto che i bookmakers la danno al 50% di possibilità di vittoria. Capitan Farrel e compagni arrivano dai test match autunnali in cui hanno battuto Georgia, Irlanda, Galles e soprattutto Francia, coi galletti che presumibilmente saranno i rivali principali per il titolo. In attesa del ritorno del pilone Marler, i three lions devono però convivere con la tegola Underhill. Il terza linea starà fuori per diverse settimane e la speranza è quello di ritrovarlo proprio contro la Francia nella quarta e (probabilmente) decisiva giornata.
FRANCIA
Dopo il secondo posto nella scorsa edizioni e una vittoria che manca dal 2010, l’obiettivo di coach Galthiè continua a essere quello di continuare a migliorare un gruppo giovane e ambizioso verso i mondiali del 2023. Ma a detta degli esperti, capitan Ollivon e il mediano di mischia Dupont (miglior giocatore nel 6 nazioni 2020) non sono più da considerarsi una sorprese. La squadra (miglior attacco della scorsa edizione) sta acquisendo sempre più esperienza che sommata a un’indubbia qualità della rosa possono essere un mix importante per l’immediato futuro. Il fattore mentale resta ancora un qualcosa su cui lavorare.
IRLANDA
I verdi di coach Farrel partono in terza fila ovvero dalla posizione in cui hanno chiuso il 6 nazioni 2020 con 3 vittorie 2 sconfitte. L’esordio in Galles sarà subito indicativo per capire le potenzialità di capitan Sexton e compagni che nel match d’esordio dovranno fare a meno di Doris e Roux ma che ritroveranno dopo un anno di inattività il pilone Furlong. In autunno nella ANC finè 32-9 per gli irlandesi contro i dragoni. Una vittoria in trasferta sarebbe molto importante a livello morale. Il sogno in casa dubliners è quello di arrivare all’ultima giornata in contro l’Inghilterra con il titolo ancora aritmeticamente in ballo.
GALLES
Ultimo 6 Nazioni da dimenticare per il Rugby dei gallesi che hanno chiuso al quinto posto con una sola vittoria. Anche i test match dell’autumn nations cup non sono certo stati positivi con le uniche vittoria contro Georgia e Italia. Il coach Wayne Pivac deve convivere con una lunga serie di infortuni (fra gli ultimi quello di Patchell) che stanno dilaniando la rosa, tanto che è stato ripescato dopo 4 anni di assenza l’ex Priestland. I sogni di gloria vissuti nel 2019 con la vittoria del titolo sembrano lontani anni luce e per il Galles le uniche sfide sulla carta abbordabili potrebbero essere Italia e Scozia.
SCOZIA
Dal 2000, anno in cui l’Italia è entrata a far parte della competizione trasformandola da 5 a 6 nazioni, la formazione che ha preso più cucchiai di legno dopo appunto gli azzurri è quella tartan army (4 volte). In questo 2021 i ragazzi di coach Towsend sembrano avere qualche chance in più di lottare con il Galles (battuto lo scorso ottobre) per il quarto posto. La squadra che continua ad avere una difesa molto solida (solo 59 punti concessi nella scorsa edizione) fatica però nella manovra offensiva. Restano incertezze sulle condizioni fisiche dell’esterno Hogg, uomo molto importanti per la manovra scozzese.
ITALIA
Quattro vittorie nelle ultime 15 partite ufficiali (contro Russia in amichevole, Canada e Namibia nella coppa del mondo e contro Fiji nella ANC) sono davvero poche per poter affrontare con un minimo di fiducia questo 6 nazioni. Il tecnico sudafricano Franco Smith, parla di un progetto a lunga gittata ma la verità è che oltre a questo 6 nazioni dove l’Italia rischia di nuovo il cucchiaio di legno, c’è un mondiale 2023 che è più vicino di quanto si pensi. Ovviamente gli azzurri devono migliorare nella tenuta mentale e fisica, quella che al 90% li fa crollare nell’ultimo terzo di gare e sperperare quanto fatto di buono la prima ora di gioco. Già nell’esordio casalingo contro la Francia vedremo capitan Bigi e compagni quanto potranno dare in questa edizione.