Seconda giornata di interventi a Giocobyte: il gioco pubblico nell’evoluzione dal bussolotto alla fibra! Scopriamo insieme tutti gli interventi nel riepilogo fornito da Agimeg.

“Rappresento un sindacato che difende gli interessi dei tabaccai. Siamo la parte storica del settore. Nel 1946, quando partì il Totocalcio, veniva offerto proprio nelle tabaccherie”. E’ quanto ha dichiarato Emilio Zamparelli, vicepresidente STS, nel panel del secondo giorno di lavori all’Università di Salerno, riguardo i convegni su “Giocobyte: il gioco pubblico nell’evoluzione dal bussolotto alla fibra”.

“Il mercato del gioco – ha continuato Zamparelli – che lavora e dà possibilità di lavorare. Parliamo di circa 200mila occupati. Le nostre tabaccherie sono spesso imprese familiari, ma diamo lavoro anche a tanti dipendenti.

Il settore del gioco è sicuramente visto male dall’opinione pubblica e si parla spesso solo di gioco patologico. Non viene tenuto conto della parte sana del gioco, quella del divertimento. I primi a non volere che il gioco diventi una dipendenza siamo proprio noi operatori”.

Negli ultimi anni il mercato dei giochi si è evoluto e, soprattutto durante la pandemia, è andato sempre più verso l’online. Il moderatore del panel, Fabio Felici, ha evidenziato come si presenta oggi il gioco, con le problematiche che ha vissuto il comparto durante la chiusura dei lockdown, ma anche sottolineando l’importanza della rete, primo presidio contro l’illegalità.

“Il gioco rappresenta anche momenti di socializzazione e di costume – ha aggiunto Zamparelli -. Ricordo ad esempio quando qualche anno fa il SuperEnalotto rappresentava un momento di aggregazione, con il gioco di sistemi collettivi e paesi in festa quando si vinceva il “6”. Ed a queste feste partecipava anche chi non vinceva. Era un momento quindi di condivisione del piacere.

Sicuramente la chiusura delle sale durante pandemia ha rappresentato l’avanzare del gioco online, ma il gioco fisico è tornato. L’online rappresenta una parte importante del mercato ed è anche un’integrazione della rete terrestre. Sono lo stesso settore, non sono divisi. La rete terrestre è importante e lo dimostrano anche i dati, soprattutto di alcuni giochi che vengono fatti quasi esclusivamente nei punti fisici. Allo stesso modo, alcuni giochi possono essere fatti solo online. Sono prodotti complementari.

Purtroppo però alcune leggi regionali, attraverso misure come il distanziometro, stanno di fatto eliminando il gioco legale. Ed il distanziometro, è stato dimostrato da tante ricerche, non serve. Ma eliminando il gioco legale – ha concluso Zamparelli – non si annulla la domanda, ma si dà spazio e si apre il mercato all’illegalità. E le stime parlano di un mercato di gioco illegale che vale ben 20 miliardi di euro”.

Ma per quanto riguarda le dipendenze, il problema è l’offerta, il prodotto, o la persona che ha una determinata patologia? “Sono d’accordo sul fatto che il proibizionismo non serve – ha risposto Monica Petrosino, dirigente medico psichiatra ASL Salerno – . Nei fondi che arrivano alla sanità per curare le dipendenze, ci dovrebbe essere una parte importante anche per la formazione dei cittadini. 

Non dobbiamo però guardare il gioco in maniera negativa perché stabilisce una relazione e quindi non si può demonizzare. Bisogna però diffondere questo concetto e fare quindi formazione”.

Fonte News: https://www.agimeg.it/universita-salerno-convegno-giocobyte-gioco-pubblico-evoluzione-bussolotto-fibra-tutti-interventi-seconda-giornata/